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Le due versioni del Tuccoli T 250 in anteprima mondiale al Salone di Genova

Tuccoli T 250 Capraia
Tuccoli T 250 Capraia, il fisherman elegante

Un nuovo modello di fisherman, il Tuccoli T250, presentato in due versioni. Si presenta così il cantiere di Collesalvetti (Li) che in due anni di nuova compagine societaria ha interamente rinnovato l’offerta delle sue barche destinate a un pubblico di pescatori sportivi evoluti e appassionati diportisti.

Proprio per venire incontro alle necessità dei due mercati di riferimento il costruttore toscano, attualmente il più longevo marchio italiano dedito alla produzione di fisherman, ha deciso di offrire la sua ultima creazione in due versioni: il T 250 VM  e il T250 Capraia. Due facce dello stesso scafo che è in grado di coniugare le doti marine di una carena pensata per la pesca con le diverse necessità dei diversi tipi di diportista.

Tuccoli T250 VM

Tuccoli-T250 VM
Tuccoli-T-250-VM, il fisherman Vietato ai Minori

Il T 250 VM, Vietata ai Minori, è un fisherman senza compromessi. Sviluppato con il supporto di Marco Volpi, il livornese 53 volte campione del mondo e nazionale di pesca. È stato lui a definire le caratteristiche della sua barca ideale, quando dopo tanto cercare il mezzo perfetto ha capito che avrebbe dovuto realizzarlo a sua immagine e somiglianza. «Dovrà essere un Tuccoli e avere motorizzazione Suzuki» Pensato e sviluppato sui desideri di chi fa della pesca da natante la sua principale attività in barca. L’architettura navale è stata sviluppata da Oris Martino D’Ubaldo, progettista noto anche per le sue creazioni a vela, suo, per esempio il velocissimo Grand Soleil 34 e il Mini 650 Wevo.

Tuccoli T 250 VM
Tuccoli T 250 VM

Il Tuccoli T 250 VM, con la sua V pronunciata per buona parte dell’opera viva e il suo deadrise da 19,7 gradi è così in grado di raggiungere velocemente le zone di pesca anche quando il mare non è da cartolina e le onde secche e ripide del Mediterraneo rendono faticosa la navigazione a chi non ha uno scafo pensato per queste condizioni. E tale caratteristica di perfetto adattamento alle circostanze ambientali rende i modelli nati a Collesalvetti la scelta ideale per chi vuole navigare a partire dai porti del Mare Nostrum. In più, la carena di un fisherman deve essere pensata anche per garantire stabilità anche a barca ferma, quando si è all’ancora o si scivola in drifting. Quindi il lavoro fatto in coperta è stato anche volto a ridurre il più possibile la superficie esposta al vento che nonostante la protezione offerta dal T Top alla postazione di guida si mantiene sotto i sette metri quadrati. Tanto per avere un’idea, un uomo ha una superficie di circa 2 metri quadrati.

In più il T 250 VM si porta dietro un notevole e personalizzabile potenziale di portacanne da posizionare a scelta. E non manca di vasche per il vivo e per il pescato, piani di lavoro per preparare esche e tutto ciò che serve e infine doccetta per pulire e pulirsi. Il tutto inserito con attento studio ergonomico in una barca carrellabile. A spingere l’esemplare che Marco Volpi ha scelto per sé ci sarà il nuovissimo fuoribordo Suzuki DF 300 B, il primo 300 cavalli con doppia elica controrotante.

Durante il Salone questo modello sarà visibile allo stand Suzuki e disponibile per prove in acqua.

Tuccoli T250 Capraia

La versione Capraia, invece, presente allo stand Tuccoli AA 17, nasce per un uso più leisure, direbbero gli anglofoni. Un 7,5 metri progettato per godere di una giornata in mare beneficiando dei vantaggi di una carena tecnica e performante. La motorizzazione in questo caso è composta da una coppia di Suzuki DF 150AP. Il T 250 Capraia ha anche molto di più. A partire dalla coperta arricchita con bitte a scomparsa, divano di poppa dallo schienale abbattibile e trasformabile in prendisole. A prua l’ufficio progettazione ha aggiunto due ulteriori poggiaschiena che escono dal trincarino grazie a un comando elettronico mentre i sedili Besenzoni sono impellati ad hoc.

Tuccoli T 250 Capraia
Tuccoli T 250 Capraia

Le forme dal mascone pieno consentono da un lato di avere una barca meno bagnata, più stabile in pesca ed in rada e dall’altro di ottenere degli spazi maggiori all’interno per quello che riguarda la zona di prua. Tanto è vero che questo 25’ beneficia degli interni, che lo rendono un weekender, più che un daycruiser. Bagno profondo 95 centimetri e largo 180 con wc e lavandino, una cuccetta matrimoniale con letto da due metri per due e altezza degli interni che arriva a 1,85 metri. E pensare che il T 250 Capraia non ha neanche la tuga. Scelta che regala oltre tre metri quadrati di area prendisole. E spazio in coperta per muoversi liberamente.

Da notare che per le sue dimensioni il T 250 è carrellabile: un vantaggio notevole sia per i pescatori sia per chi vuole navigare in aree sempre diverse.

Interessante da un punto di vista tecnico il processo costruttivo, che utilizza resina vinilestere nei primi strati per evitare l’osmosi e poi resina poliestere. In più, lo spessore del gelcoat di rivestimento raggiunge gli 1,8mm contro i 1,5mm normalmente utilizzati. Inoltre, legno compensato okumè marino certificato per i rinforzi strutturali dei laminati sul fasciame, ottoni con spessori di 8 e 6 mm usati come rinforzo per il montaggio di bracket e altre zone particolarmente sollecitate o inaccessibili.

 

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